sabato 16 giugno 2012
SIMONA REI (Reggio Emilia - Italia)
Biografia:
Simona Rei nasce nell’autunno del 1970 a Porretta Terme (BO),
ancora bambina, si trasferisce con la famiglia a Montecchio Emilia (RE) dove
attualmente svolge la sua attività di pittrice.
Da sempre sente una naturale predisposizione
verso il disegno e la pittura, passione che negli ultimi anni è cresciuta
sempre più, portandola a sperimentare ed elaborare una continua ricerca
personale.
Ha esposto i suoi lavori, realizzati con
tecniche miste, in varie mostre collettive e personali, presso spazi pubblici e
privati, riscuotendo interesse ed apprezzamento da parte del pubblico, per i
contenuti e le formule espressive.
Tra le mostre collettive:
-
Sala
comunale torre orologio S.Polo (RE)
-
Galleria
“Spazio Officina 468” Roma
-
Sala
Polivalente “I Nomadi” Novellara (RE)
-
Collettiva
Circolo Praticello (RE)
-
Collettiva
“Stop all’abuso sulle donne” Museo delle Mura Roma
-
Palazzo
Pro-loco Marola Carpineti (RE)
-
ARTEINFIERA
2011 biennale di Scandiano (RE)
- “ContemporaneaMente”
presso Galleria Arte Contemporanea Metamorfosi (RE)
- “Epidermica”
marzo 2012 presso i locali della Questura di Reggio Emilia
- Selezione Triennale a Roma Trittico art Museum
-
Minipersonale
Galleria D’arte Ariele Torino
- EXPO
Internazionale di arti visive “Apocalypse day” 2012 – Maya – Prophecy- galleria
Albatros Roma
-
Tra le mostre personali:
-
Palazzo
Caffari (RE)
-
Soragna
(PR)
-
Sala
comunale Bibbiano (RE)
-
Spazio
arte “Calypso” Bibbiano (RE)
- “Silenzi
urlati tra corpo e anima” presso il Palazzo di Cortina Carpineti (RE)
-
“Giù
la Maschera” Galleria Comunale Ottagono Bibbiano (RE)
- “Percorsi”
sala convention Cantina Colli di Scandiano a Scandiano (RE)
-
“Evoluzione”
Galleria d’Arte Metamorfosi Reggio Emilia
Sue opere fanno parte di collezioni
private.
EVOLUZIONE
Non è facile scrivere di
artisti in fase evolutiva. Ma per Simona Rei il compito è facilitato dal fatto
che siamo in presenza di un solido back-ground
creativo di riferimento, dal quale possiamo partire.
C’è un primo periodo
durante il quale Simona ha dimostrato di avere maturato una tecnica raffinata,
rispettosa dei valori formali di disegno, colore, composizione e chiaro-scuro .
Amava raccontare momenti dello spirito, oltre
la realtà , ricchi di simbolismi e allegorie. Usava le maschere , non tanto
come fede nella presenza di entità
sovrannaturali, ma come stereotipi inespressivi dietro i quali nascondere
conflitti di sentimenti.
In seguito ha affrontato
il tema dei messaggi. Pensieri talmente sentiti e pregnanti, che non era sufficiente trasmettere
visivamente, ma che necessitavano di essere urlati. Questo ha voluto risolvere con l’ausilio esplicativo delle scritte
impresse sulle parti dipinte . Lo scopo primario (la trasmissione del
messaggio) è stato raggiunto. Ben presto
però Simona si rese conto che i pensieri scritti, anche se concettualmente
ineccepibili, sacrificavano non poco la parte dipinta nella sua armonia estetica, che in pittura
deve essere indubitabilmente la parte preminente, (anticamente le parti scritte
andavano rinchiuse in cartigli o nastri dipinti, proprio per non confliggere
visivamente con le forme pittoriche, diventando esse stesse altre forme
inserite nell’equilibrio generale).
Forse ad un certo punto ha
iniziato a sentire la mancanza di una gestualità più istintiva, quella che
libera il segno in funzione dell’immediatezza espressiva e della maggiore
disinvoltura grafica.
E qui è iniziata una nuova
fase di studio, finalizzato alla liberazione dinamica della pittura, che però
potesse coesistere senza stridere col contenuto concettuale del progetto estetico. Facendo
attenzione a non disperdere quel patrimonio di conoscenze tecniche ed
espressive accumulate durante i periodi iniziali.
Materia e colore, rapporti
diversi tra i vuoti e le parti dipinte, nuovi equilibri tra le forme, nuove
prospettive da inconsueti punti di vista.
Simona si è resa conto che
le forme stesse dipinte, anche quando sono semplici volumi astratti, e non descrivono necessariamente oggetti, figure o
momenti di vita, hanno comunque una ben precisa funzione estetica, in
base al rapporto di equilibrio che si stabilisce tra loro.
Simona Rei, ha accumulato
un tesoro di esperienze pregresse che, se riesce a farle coesistere con quelle
attuali, renderà più agevole la strada della sua ricerca futura , finalizzata
alla messa a punto di uno stile personale, ogni giorno più riconoscibile.
Emanuele Filini
domenica 10 giugno 2012
domenica 3 giugno 2012
DEIANIRA TOLEMA (Salerno - Italia)
Biografia
Deianira
Tolema è nata a Salerno il 09/01/1988. Poetessa e pittrice, ha studiato Disegno
all’Accademia di Belle Arti di Roma; dopo aver vinto concorsi letterari, mostre
collettive e pubblicazioni, ha iniziato ad occuparsi anche di giornalismo e critica
dell’arte contemporanea.
Testo
critico/esplicativo
Titolo dell’opera: “Aurotratto # 0” , tecnica mista su carta, 2012
Il
disegno, inteso con accezione demiurgica, si sveste della sua funzione
ordinaria, perde il ruolo di automatismo grafico e diventa un accessorio creativo,
una versione al contempo metamorfica e descrittiva dell’immaginazione
individuale.
L’elaborazione
di un segno “orientativo” che percorre l’intera composizione è abbinata ad
un’intelligibile danza reticolare (linea guida per uno studio del colore
accademico-illustrativo).
-
Il corpo del soggetto è appoggiato ad una parete bidimensionale;
-
una luce filtrata pervade l’ambiente calcando i volumi, come nel dipinto “Bad
boy”di E. Fischl;
-
il volto reclinato denota un’espressione dormiente/contemplativa.
Dietro
l’influenza di Moore (“The artist’s hand
V”, 1979), Dorè, Albright, Dürer e Goya, il segno diventa oggettivo/comunicativo,
acquisendo leggibilità e valore anti-progettuale/concettuale: al fruitore viene
offerto un “prodotto” facile/finito, comprensibile, anti-narrativo/decorativo.
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